Il declino del Pellegrino e il Peregrine Fund
Negli anni ’40 del XX secolo inizia l’uso massivo del DDT, insetticida persistente nell’ambiente, il quale entra nella rete alimentare accumulandosi nei livelli più alti. Negli uccelli, il DDT causa riduzione dello spessore delle uova e pertanto frequenti rotture e fallimento della riproduzione. Negli anni ’50-’60 le popolazioni di Falco pellegrino iniziarono a diminuire drasticamente fino all’orlo dell’estinzione in Nord America. All’inizio degli anni ’70 il DDT fu vietato in tutto il mondo. L’ornitologo della Cornell University (New York, USA) e appassionato falconiere Tom Cade (1928-2019) fonda nel 1970 il Peregrine Fund, organizzazione gestita da falconieri ancora molto attiva a livello globale in progetti di conservazione dei rapaci.
I falconieri del Peregrine Fund hanno svolto un ruolo inestimabile nella reintroduzione e ripopolamento del Falco pellegrino, utilizzando le loro conoscenze sul comportamento dei falchi e le tecniche secolari di cura dei rapaci in cattività. Le “hacking towers” utilizzate da Tom Cade per rilasciare in natura i giovani falchi allevati in cattività erano in realtà utilizzate dai falconieri fin dal Medioevo. I falconieri mettevano i giovani falchi in queste strutture, lasciavano loro del cibo e li lasciavano volare liberamente per acquisire esperienza nel volo e nella caccia prima di essere addestrati. Ma era importante ricatturare gli uccelli prima che iniziassero effettivamente a catturare le prede, perché presto sarebbero andati a caccia da soli e avrebbero lasciato la zona. Adattando questa tecnica, Cade lasciava i falchi disperdersi in modo naturale. Questo metodo si è rivelato un’innovazione incredibile e da allora è stato utilizzato in numerose reintroduzioni, tra cui quella di notevole successo dell’Aquila calva (Haliaeetus leucocephalus) nello Stato di New York, che ha portato la popolazione di aquile da una coppia riproduttiva nel 1976 a più di 300 coppie attuali.